Una scuola per manovali nel carcere di Opera: “Occasione di riscatto”

Tre mesi di corso interno e la possibilità di lavorare all’esterno. Già nove detenuti assunti. “Ora triennio di formazione anche al Beccaria”.

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Il carcere di Opera, 1.400 detenuti, ha da ieri in funzione il nuovo laboratorio della scuola edile del penitenziario. All’interno di un capannone ristrutturato nel cortile, su 170 metri quadrati coperti, ci sono le attrezzature comprensive dei dispositivi di protezione individuali – fornite da Esem-Cpt – per imparare il lavoro pratico che accompagna il percorso di formazione. Dopo 3 mesi con 90 ore di formazione a cura dell’ente unificato di formazione e sicurezza Esem, che comprendono “attività  edili intramurarie per la promozione di attività lavorative extra-murarie”, con il diploma che certifica la manodopera qualificata, chi ha frequentato può lavorare nei cantieri dell’edilizia, con regolari contratti di assunzione.

I datori di lavoro sono aziende costruttrici che fanno parte del bacino di seimila imprese che Assimprendil Ance e conta nei territori di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Il progetto pilota, partito l’anno scorso con i primi 10 detenuti che sono stati formati in una sede esterna a Pioltello, ha visto le prime 9 assunzioni. Col permesso del magistrato di sorveglianza questi detenuti possono uscire dal carcere durante il giorno per andare a lavorare. Collocati presso 9 imprese diverse, prendono l’autobus anche alle 5 di mattina (devono utilizzare solo mezzi pubblici) arrivano al cantiere e rientrano alla sera. Uno dei nove detenuti del primo corso è stato assunto a settembre 2023 dall’imprenditore Matteo Baroni, di Mba Costruzioni di Milano, che cercava manovalanza per la ristrutturazione di un condominio in zona Navigli: «Ho scelto dai profili dei candidati un italiano di poco più di quarant’anni che aveva già lavorato nel campo dell’edilizia. L’ho assunto con un contratto a tempo determinato, tre mesi più tre mesi. Lui è stato contentissimo e continuava a ringraziarmi per l’opportunità».

Il limite di età per imparare a lavorare nel carcere di Opera come manovali nei cantieri edili è di 45 anni: «Il laboratorio sarà permanente – spiega il direttore della casa di reclusione, Silvio Di Gregorio – ma attraverso questa scuola vogliamo realizzare un’accademia. Per i detenuti la scelta di partecipare è volontaria, l’importante è che abbiano cambiato idea rispetto al crimine commesso».

Ogni tre mesi verranno selezionati tra nove e quindici detenuti fra quelli che hanno fatto domanda, e nei prossimi giorni comincerà il secondo corso per manovali edili. Dal mondo del lavoro arrivano richieste anche dai settori dell’agricoltura e della ristorazione, il progetto in corso a Opera è replicabile e l’idea è di istituire un triennio di formazione lavorativa anche nel carcere minorile Beccaria: «Costruire una scuola vuol dire dare uno strumento positivo che permetterà lavoro vero, con stipendio: così si produce un altro futuro», dice don Gino Rigoldi, co-ideatore del progetto. E bisogna far capire che il crimine non conviene: «Sono preoccupato dalla devianza giovanile, bullismo e baby gang, fenomeni in crescita anche a Milano – dice il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari -. Abbiamo destinato al piano carceri 166 milioni, investiamo su lavoro e formazione ma anche per dare più protezione a chi lavora in carcere. I detenuti nei cantieri potrebbero destinare una piccolissima parte del loro stipendio al fondo per le vittime».

di Simone Bianchin, La Repubblica, 28 maggio 2024