Abbiamo chiesto ad alcune amiche e amici, come Jovanotti, Lella Costa, Elio di Elio e le Storie Tese, Giuliano Pisapia e altri, di raccontare il loro punto di vista sulla relazione: l’amore e l’amicizia, il lavoro, l’educazione e l’aiuto, la politica, la relazione con Dio e con se stessi. Sono spunti per riflettere e per sorridere, un piccolo dono e un invito alle lettrici e ai lettori per dedicare, a loro volta, un po’ del loro tempo a considerare che ogni giorno siamo in relazione e, quindi, a porsi la domanda: «Che cosa posso fare per migliorare le mie relazioni?».
Questo è il contributo inedito è stato scritto qualche anno fa da parte di Elio Belisari, cantante del gruppo Elio e le Storie Tese.
Diciamo «relazioni» e intendiamo relazioni interpersonali, di qualunque tipo; ma se dici «relazione» sottintendi sempre qualcosa di sentimentale, come se fosse impossibile l’esistenza di una relazione non sentimentale fra due individui («fra quei due c’è una relazione»). Diciamo «sentimentale» e intendiamo «amoroso», come se non esistessero altri sentimenti oltre all’amore. Io invece vorrei parlare delle normali relazioni fra individui, altresì dette «rapporti». Dici «rapporti» e subito pensi a «rapporti sessuali», come quando dici «sostanze» per intendere «sostanze stupefacenti», o «servizi» per «servizi segreti». Cerchiamo di dare il giusto significato alle parole, per favore.
Personalmente sono per i rapporti non sessuali, ad esempio l’amicizia mi piace molto. Si dice «chi trova un amico trova un tesoro», non «chi trova un amante trova un tesoro». E sono d’accordo. D’altra parte, i detti (che poi, se vogliamo essere pignoli, sono scritti) sono sopravvissuti a milioni di persone che ne hanno verificato l’attendibilità; se non fossero stati validi sarebbero già stati bocciati dai nostri antenati. In un gruppo musicale, per esempio, le relazioni sono fondamentali; non si può immaginare un gruppo senza relazioni fra i suoi componenti. Le relazioni in un gruppo musicale si dividono in: «sul palco» e «fuori dal palco». Sul palco, se il gruppo è affiatato, ci si capisce al volo e non serve parlare perché è la musica stessa il linguaggio di comunicazione. Fuori dal palco invece si può parlare, ma anche se non ci si parla il gruppo sopravvive perché c’è l’amicizia. L’amicizia è bella, sana, antica: è bello sapere di avere tanti amici, naturalmente non amici interessati. «Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io» è un altro bel detto (scritto) che sta a dimostrare che non è facilissimo distinguere gli amici veri da quelli interessati. Ci sono poi i rapporti di lavoro, altrettanto importanti. I colleghi, i capi, i dipendenti, i clienti, i debitori, i creditori, tutte persone con cui si entra prima o poi in relazione quando si esercita una professione. Dici «un professionista» e pensi a un criminale; dici «una professionista» e pensi a una prostituta. La prostituta per esempio ha moltissimi rapporti. E la chiuderei qui…
Elio Belisari