I.L, A.S., M.B.: sono i tre ragazzi per i quali è in partenza la borsa lavoro con la Fondazione Don Gino Rigoldi, grazie al contributo dei cittadini che hanno risposto al primo appello di don Gino.
I. ha 20 anni, è italiano, vive a Milano (ndr il ragazzo della foto). Ha fatto il Liceo Artistico dove ha seguito il percorso multimediale, sviluppando la passione per l’audio. Finita la scuola, dopo alcune esperienze lavorative precarie, presso l’Informa Giovani del Comune di Milano ha incontrato un operatore di Comunità Nuova che gli ha proposto di attivare la borsa lavoro in due locali milanesi dove fanno spettacoli e concerti dal vivo. L’anno prossimo vorrebbe frequentare la scuola civica audiovisiva per affinare le proprie competenze professionali.
A. ha 18 anni, è egiziano, in Italia dalla fine del 2013 quando la famiglia ha deciso di raggiungere il papà che già lavorava a Milano come addetto alle pulizie. Ha commesso alcuni reati che l’hanno portato nel 2017 all’IPM Beccaria. Subito è stato affidato ad una comunità vicino a Pavia. Parla con difficoltà di quel periodo perché è riuscito a riconoscersi responsabile degli errori commessi e ha voglia di voltare pagina. Fin da bambino ha sempre avuto una grande passione per la bicicletta: ecco perché ha accettato con entusiasmo la proposta della sua assistente sociale dell’USSM di seguire un corso di formazione di ciclomeccanica organizzato da Comunità Nuova. Alla fine del corso è stato selezionato per la borsa lavoro che gli permette di svolgere un tirocinio di qualche mese presso la Ciclofficina Ciclo l’HUB.
M. ha 20 anni, è arrivato in Italia quasi 2 anni fa in fuga dalla Guinea dove aveva appena perso il papà e dove ha lasciato la mamma con una sorella. Il viaggio per arrivare in Italia in cerca di protezione internazionale è durato quasi un anno: è stato in Mali, in Burkina, in Niger e infine in Libia. Da qui è partito il suo viaggio per mare. Da Salerno, dove la nave ha attraccato, è stato mandato al CAS di Magenta dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano e ha preso la terza media. Ha frequentato un corso di formazione professionale per meccanico d’auto a Milano. Già in Guinea lavorava come meccanico. Grazie ad un educatore del CAS ha frequentato il corso di formazione di ciclomeccanica che gli ha consentito l’accesso alla borsa lavoro presso la Ciclofficina Ciclo l’HUB.
Trovare lavoro continua ad essere uno dei bisogni più grandi e impegnativi per le ragazze e i ragazzi. Il problema si complica quando si tratta di giovani dei quartieri di periferia che hanno ripetutamente cercato lavoro senza successo e per i ragazzi che escono dal Beccaria dopo una detenzione più o meno lunga. Però è possibile trovare lavoro quando si cerchi nei posti giusti e ci siano meccanismi che garantiscano un sano inserimento. La Borsa lavoro, supportata dalla Fondazione Don Gino Rigoldi, è il contributo che viene dato ad un giovane affinché possa cominciare un periodo di “allenamento e prova” presso un’azienda o un artigiano, disponibili a fare un patto educativo con chi accompagna i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro. Quindi formazione prima, per lo più pratica, e inserimento in azienda poi, con un percorso che vuole allenare i ragazzi alle regole, agli orari, alle responsabilità grazie all’affiancamento di un tutor.
Finora alcuni privati cittadini hanno risposto al nostro appello permettendoci di attivare 3 borse lavoro per i nostri ragazzi. Ma non è ancora sufficiente. I ragazzi sono tanti e ci siamo dati come obiettivo di arrivare almeno a 10 borse lavoro. Ecco perché desideriamo rinnovare l’invito a starci vicino e contribuire a queste importanti vie di accesso al lavoro all’integrazione: quando un giovane in difficoltà riesce a integrarsi nella società diventa una conquista per tutti i cittadini.
Don Gino Rigoldi
Puoi sostenere anche tu una Borsa Lavoro
Una borsa lavoro costa circa 1.700 euro, dei quali 1.500 vengono dati ai giovani come stipendio complessivo per i primi tre mesi. Donarci il tuo sostegno è semplice e puoi farlo in tre modi.