«Buone Notizie – L’impresa del bene»: questo il titolo completo del nuovo settimanale del Corriere della Sera, in edicola gratuitamente con il quotidiano ogni martedì a partire dal 19 settembre. A presentare l’inserto sociale è stata Elisabetta Soglio presso la sala Buzzati del Corriere della Sera il 12 settembre.
Si sarebbe potuto parlare di ‘belle notizie’, ma al Corriere si è scelto con consapevolezza di parlare di bene. Forse per tanti non sarà una notizia, ma non possiamo evitare di riconoscere che il bene esiste. Ed era ora di dirlo.
Storie di persone e storie di impegno, inchieste, pagine di servizio. Uno spazio per quell’esercito di persone che lavorano per il Terzo Settore, scardinando la visione buonista diffusamente associata ad esso: si vuole raccontare infatti quella parte di mondo che va dagli oltre 7 milioni di volontari alle imprese e coop sociali, passando per le fondazioni, associazioni, gruppi, centri di ricerca, scuole, iniziative…
Il Terzo Settore – come sostiene Stefano Zamagni – più che di incentivi ha bisogno di premi: primo fra tutti ha bisogno che gli venga riconosciuto il bene che fa. Solo allora sarà possibile affermare la propria identità. Infatti, “chi vuole fare del bene non deve chiedere il permesso a nessuno”. Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro, ricorda che fino al 2001, anno del suo primo censimento, il Terzo Settore era invisibile. Poi il fare del bene ha iniziato a viaggiare di pari passi con il progredire: questo ha sempre cercato e cerca Milano, come ricorda il sindaco Beppe Sala, nel suo unire l’essere una città ambiziosa al suo essere generosa, accogliente e aperta.Bisogna ricordare anche il ruolo delle Aziende per lo sviluppo di una cultura d’impresa del bene; lo sa bene Patrizia Grieco, Presidente di Enel, che racconta dell’impresa che queste compiono con Enel Cuore sostenendo progetti di azione sociale e filantropica per circa 60 milioni di euro.
La Fondazione Don Gino Rigoldi, insieme alle associazioni Comunità Nuova e BIR, ha voluto partecipare all’evento di presentazione del settimanale per dire grazie a chi ha realizzato il sogno che Candido Cannavò condivise anni fa con don Gino: un giornale di notizie positive. E al Corriere hanno preso il suo testimone e hanno trasformato la sua idea folle, come la chiamava Cannavò, in realtà.