“Conoscete Eduardo Galeano? Quello che diceva l’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare”: inizia così l’incontro con Alberto, uno degli operatori coinvolti in Credito al Futuro e in particolare nell’attività di Sportello Lavoro attraverso il quale aiutiamo i ragazzi e le ragazze nella costruzione degli strumenti utili alla ricerca attiva del lavoro o di corsi di formazione professionale, oltre che tutor d’aula e all’occorrenza anche docente.
Continua Alberto: “Il lavoro con le persone ed in particolare coi giovani che versano in condizioni di fragilità o di disagio ci mette ogni giorno in discussione con noi stessi e con le nostre certezze: ecco perché amo quello che faccio. Il lavoro da educatore deve avere alla base sempre una forte passione e spinta alla messa in discussione prima di tutto di noi stessi. La mia speranza e di avere sempre questa energia e di accorgermi del momento in cui questa dovesse venire a mancare”.
Alberto ha alle spalle un percorso negli scout che ha influenzato il suo percorso formativo e professionale: “è qui che ho sperimentato per la prima volta un metodo educativo che potesse essere di aiuto ai ragazzi per scoprire i propri talenti. Con il progetto Credito al Futuro, oltre alla componente più creativa e sperimentale che credo sia necessaria nel lavoro con le persone all’interno di una società che è in costante cambiamento, ho iniziato a concentrarmi maggiormente sul lavoro individuale, appoggiandomi ad un sistema molto più strutturato e definito: l’accompagnamento al mercato del lavoro di giovani NEET doveva matchare tra le singolarità e le aspirazioni di ogni utente e le regole del mercato, dei servizi invianti, delle condizioni socio-economiche di partenza. Questa fase di “messa a terra”, di “esser strumento per” è stata forse la chiave di svolta del mio essere educatore: il conflitto da paura diventava fine, il lasciar andare non era più perdita ma crescita, libertà.
Nell’ultimo periodo ho seguito la creazione e l’avvio di una ciclofficina: un laboratorio meccanico di riparazione biciclette dove poter lavorare insieme, dove sporcarsi le mani imparando e confrontandosi su che cosa significhi stare in un posto di lavoro, con regole, colleghi, ruoli, ecc.
È proprio questo “fare con” che ad oggi mi permette di avere una formazione professionale continua con i destinatari dei nostri progetti”.
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Credito al Futuro è il programma di formazione e lavoro – ideato e realizzato insieme a Comunità Nuova e altri partner di volta in volta individuati – per dare opportunità di crescita ai giovani esclusi delle periferie di Milano. Il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione Cesvi.
Se vuoi scoprire il Programma Formula, visita forfunding.it.