“Una faccia che conosco da tantissimi anni, un uomo che è stato molto importante per me quando sono arrivato a Milano, uno degli uomini più importanti della mia vita, uno degli incontri più importanti della mia vita.
Sapete che la vita – come diceva Vinícius de Moraes il poeta brasiliano – è ‘l’arte dell’incontro’. È veramente così: si può creare una grande, una folle, una pazza opera d’arte della propria vita attraverso gli incontri, attraverso la fortuna di entrare in contatto con delle persone che in un momento giusto ti aprono una porta, ti danno una visione.
Lo incontrai in un’osteria. L’osteria si chiamava Gran Burrone sui Navigli, del nostro amico Vincenzone. Era l’89 e ci mettemmo a parlare e scoprii che lui era il Cappellano del Carcere minorile di Milano che lavorava con tutti gli ultimi di Milano, nelle periferie, nelle zone difficili, incessantemente: bambini di strada accolti, ragazzi usciti dalle comunità di tossicodipendenza,… e tutto questo me lo raccontava con una maestria, come se per lui questa cosa fosse semplicemente il suo modo di intendere la vita che poi casualmente è anche nel suo caso una fede religiosa.
E allora io gli ho detto ‘Gino me lo fai un favore? Visto che ci saranno una marea di amici, ti posso presentare ai miei amici? Anche perché fra un mese compirai 80 anni’.
Don Gino Rigoldi, cappellano del Carcere minorile di Milano: un padre per me, un fratello, un caro amico”.
Lorenzo Jovanotti – 21 settembre 2019, Concerto Jova Beach Party all’Aeroporto di Linate di Milano