Francesca lavora part-time e Luca ha perso il lavoro. Hanno due figli piccoli e non riescono nemmeno a far fronte alle spese necessarie per i loro bambini: i libri per i compiti estivi, una visita dal dottore, un campo estivo.
Questa è solo una delle storie che abbiamo conosciuto di famiglie che sempre più numerose, per improvvisi problemi di lavoro, sociali o di salute, non riescono più a far fronte alle spese della vita quotidiana.
Alcune di loro le incontriamo al Segretariato Sociale, il nostro radar per le emergenze sociali in Giambellino: ascoltiamo le loro storie, incrociamo i loro occhi. Tutti i giorni.
Neanche con l’arrivo dell’estate queste donne e questi uomini, spesso con bambini piccoli, trovano un momento di tregua nelle loro vite. Insieme vogliamo provare a tendergli una mano.
Il progetto Doniamo energia si occupa proprio di loro e vuole portare energia e calore nelle loro case, anche quella necessaria per scovare chi è in difficoltà, ma non ha il coraggio di chiedere aiuto. Questo il messaggio del titolo del bando lanciato da Fondazione Cariplo e Il Banco dell’Energia (realtà no-profit promossa da A2A e Fondazioni AEM e ASM).
Con il progetto Da Napoli a Tirana, l’Associazione Comunità Nuova Onlus, sostenuta dalla Fondazione Don Gino Rigoldi, insieme a Cooperativa Sociale Spazio Aperto Servizi, Cooperativa Comunità del Giambellino e AMAPOLA Onlus vuole aiutare le famiglie più vulnerabili, insediate in quella zona di Milano che si sviluppa intorno al tragitto del tram 14, da piazza Napoli a piazza Tirana, storicamente abitata dalle fasce popolari.
L’iniziativa si rivolge alle persone ancora attive (35-55 anni), ma indebolite dalla crisi e a rischio povertà, che stanno affrontando un periodo di difficoltà temporanea. In particolare i beneficiari sono le persone che hanno visto peggiorare la propria situazione economica perché sono rimaste sole, o perché hanno recentemente perso il lavoro, o quelle famiglie di migranti che, già molto provate dal viaggio, si ritrovano ad affrontare una quotidianità incerta fatta di piccoli lavori saltuari e affitti molto alti.
Rinunciare alla vita sociale è spesso il passo successivo alla crisi economica. Per questo è necessario intervenire, restituendo la possibilità di far emergere le risorse individuali e promuovendo la partecipazione attiva. Chiunque può farlo, privati e aziende.
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Restituiamo un ruolo da protagonista a chi si trova in difficoltà!