Così concreti sono i doni che spesso dobbiamo fare ai nostri giovani che hanno bisogno di ripartire: casa e lavoro. Un dono che ha il sapore della giustizia, però. Infatti, quando il dono è suscitato da un bisogno legittimo, ha a che fare con la dimensione etica.
Dal dono che facciamo quindi ci aspettiamo almeno due cose: che risponda al nostro bisogno di senso e di giustizia, ma soprattutto che abbia un effetto sull’altro, che sia per lui bello e utile, che possa aiutarlo a realizzare la propria vita o a superare un momento di difficoltà.
Certi doni sono anche un investimento: vogliono generare, in chi li riceve, un risultato che sia a loro vantaggio. Quando noi, con il progetto CREDITO AL FUTURO realizzato grazie alla Fondazione Cariplo, eroghiamo un reddito temporaneo ai giovani che concludono un percorso penale, lo facciamo perché interessati al loro reinserimento, alla possibilità di farli ripartire verso una vita buona.
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Alla sua seconda annualità, Credito al Futuro è un percorso di ricerca lavoro, formazione o frequenza scolastica rivolto ai ragazzi in uscita dal Carcere.
Prevede l’erogazione di uno stipendio di accompagnamento di 600 euro/mese per 4 mesi attraverso carta di credito ricaricabile.
I ragazzi, in genere maggiorenni, sono segnalati dai servizi sociali minorili e dagli educatori dell’IPM Beccaria sulla base di una valutazione che tiene conto delle caratteristiche psicologiche, delle condizioni materiali e della presenza di un progetto individualizzato di formazione e/o di ricerca lavoro.
Dovranno essere in regola con i documenti e in possesso, se stranieri, di regolare permesso di soggiorno o di ricevuta che ne comprovi la richiesta.
Nella prima edizione 2016/2017 i ragazzi beneficiari del progetto sono stati 22 di cui il 90% ha raggiunto gli obiettivi stabiliti, chi cominciando e/o completando un percorso formativo, chi riuscendo a consolidare il percorso di autonomia anche abitativa, chi approntando efficacemente gli strumenti utili alla ricerca lavoro.
Per l’edizione 2017/2018 si è deciso di rafforzare la presenza educativa per ridurre ulteriormente il rischio di abbandono del percorso.