Care amiche e amici, anche noi, come tutti voi, abbiamo dovuto riorganizzare il lavoro insieme a Comunità Nuova (Associazione – www.comunitanuova.it e Cooperativa – www.comunitanuovacoop.it) e BIR (www.bironlus.eu), secondo le nuove modalità richieste dall’emergenza. Ecco un resoconto di come ci stiamo provando.
Alcuni servizi, per propria natura, non possono essere interrotti: le comunità residenziali nelle quali i minori hanno trovato una nuova famiglia (la comunità Barrhouse) o le mamme con figli che hanno trovato protezione e autonomia (la comunità Il Gomitolo e gli appartamenti del progetto Kintsugi) sono un servizio essenziale e continuiamo a prendercene cura per garantire, come in ogni casa, la vita quotidiana.
Stesso discorso per le comunità – residenziali o diurne – che assicurano la cura delle dipendenze (Villa Paradiso a Besana Brianza e Azimuth a Milano): i nostri ospiti devono poter continuare il percorso terapeutico e tutto il nostro personale continua il delicato lavoro riabilitativo.
I progetti su strada dedicati alle tossicodipendenze meritano un discorso a parte: con le attuali disposizioni nessuno può girare se non per validi motivi, ma chi si trova sotto lo scacco di una forte dipendenza non riesce a fermarsi, anche se in questo periodo corre rischi ancor più gravi per la salute. E lo spaccio, come ogni forma di illegalità, trova il modo, cinicamente, di approfittare della disperazione altrui. Per questo motivo continuiamo a presidiare con le attività di riduzione del danno Rogoredo e il Parco delle Groane, ovviamente salvaguardando la salute dei tossicodipendenti, delle operatrici e degli operatori che lavorano a turno.
Il nostro Social Press Point, l’edicola di piazza S. Stefano, è aperto e mai come in questo periodo emerge il valore di presidio sociale delle edicole.
Purtroppo molti altri servizi e progetti hanno dovuto modificare l’organizzazione delle attività o, addirittura, cessarle temporaneamente.
Il Segretariato Sociale di via Bellini ha sospeso, a malincuore, l’apertura al pubblico: lo sportello legale, la consulenza per il lavoro e per la casa, insomma, le risposte a tutte quelle emergenze che il Covid-19 ha messo in secondo piano, non possono essere assicurate se non telefonicamente. Ma non è la stessa cosa. Siamo però riusciti a mantenere attiva la distribuzione dei pacchi alimentari partecipando all’iniziativa “Milano aiuta”, che ha accentrato la distribuzione dei pacchi destinati agli abitanti del Municipio 6 nei locali che si trovano nello stesso edificio del nostro centro sociale Barrio’s.
Il nostro progetto Una casa per ricominciare continua a sostenere alcune famiglie in difficoltà abitativa: gli incontri con la nostra educatrice proseguono attraverso il telefono.
Ma proprio i nostri centri dedicati ai giovani, il Barrio’s della Barona, appunto, e il Centro per Giovani Ermanno Olmi di Baggio, hanno dovuto chiudere. Le attività dei doposcuola, però, continuano online per sostenere a distanza i ragazzi nella preparazione dei compiti e nello studio, con tutte le sfide che una comunicazione in remoto richiede: non tutti i ragazzi hanno un computer e, se c’è, viene usato a turno da tutta la famiglia. Ma, soprattutto, le nuove generazioni – ancor più quelle di cui ci occupiamo noi – non hanno familiarità con il pc, così la comunicazione e la condivisione dei compiti avviene attraverso foto e videochat sugli smartphone. Infine, non tutte le famiglie riescono a riconoscere l’importanza di questa virtualità, così simile, in apparenza, a quello che vedevano fare ai figli prima dell’emergenza, incollati tutto il giorno al telefono.
Va da sé che i progetti all’interno delle scuole e del Beccaria sono sospese.
La ciclofficina Ciclo l’Hub è chiusa, così come sono sospese le attività della cooperativa sociale: i servizi di catering annullati, la pasticceria e il Cake l’HUB hanno abbassato la serranda. Siamo doppiamente preoccupati perché è a rischio tanto il valore sociale quanto quello imprenditoriale.
Credito al Futuro e i progetti di formazione e introduzione al lavoro hanno subito uno stop, ma siamo tutti impegnati a offrire occasioni alternative di formazione online. Purtroppo i tirocini iniziati prima dell’emergenza sono stati sospesi e sono stati rimandati quelli che avrebbero dovuto incominciare.
BIR sta continuando a lavorare con i suoi volontari a distanza, portando avanti la progettazione per quando riprenderanno le attività. Certo non sappiamo dire se riuscirà ad organizzare i campi estivi di volontariato in Romania e Repubblica Moldova.
Nella nostra sede, il CN l’HUB, le presenze sono ridotte: in amministrazione si danno il turno per garantire la presenza monitorando la situazione finanziaria, il rispetto delle scadenze, occupandosi delle attività funzionali ai servizi aperti.
Persino don Gino si è finalmente deciso, perché costretto, a prendere una pausa: è a casa con i suoi ragazzi e progetta grandi sviluppi dell’orto. Ma con costanza va al Beccaria per fare visita agli altri ragazzi, ai quali sono state sospese tutte le visite dei parenti.
Le attività di fundraising e di comunicazione, capirete, sono ferme. Siamo preoccupati, perché l’attenzione è giustamente rivolta all’emergenza sanitaria, ma le altre emergenze continuano ad esistere e hanno bisogno della nostra cura, soprattutto quando finalmente potremo di nuovo incontrare le persone. Speriamo che questo momento arrivi presto e allora organizzeremo un momento insieme per trovarci, abbracciarci e insieme ripartire.
Siamo fiduciosi che presto riprenderemo la vita ordinaria, insomma. E finalmente ci apparirà per quello che è: straordinaria.