Relazione politica, relazione libera

Il contributo di Giuliano Pisapia per “Chiamala relazione”.

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Abbiamo chiesto ad alcune amiche e amici, come Jovanotti, Lella Costa, Elio di Elio e le Storie Tese, Giuliano Pisapia e altri, di raccontare il loro punto di vista sulla relazione: l’amore e l’amicizia, il lavoro, l’educazione e l’aiuto, la politica, la relazione con Dio e con se stessi. Sono spunti per riflettere e per sorridere, un piccolo dono e un invito alle lettrici e ai lettori per dedicare, a loro volta, un po’ del loro tempo a considerare che ogni giorno siamo in relazione e, quindi, a porsi la domanda: «Che cosa posso fare per migliorare le mie relazioni?».

Questo è il contributo inedito è stato scritto qualche anno fa da parte di Giuliano Pisapia, avvocato e Sindaco di Milano dal 2011 al 2016.

Per fare politica, per fare buona politica, bisogna creare legami. I legami sono ciò che rende bella la vita: le amicizie, gli amori, la famiglia. Le relazioni ci danno, soprattutto nei  momenti difficili, la forza necessaria per andare avanti, per andare oltre noi stessi. Lo sappiamo tutti cosa significa avere un amico, un amore, una persona di cui ci si fida e con cui ci si confida. Sappiamo quale forza può dare un rapporto vero.

Anche la città è fatta di legami. E la città può diventare sempre più bella, sempre più vivibile quanto più riesce ad arricchirsi con una rete che sappia creare legami e relazioni positive. Chi governa una città – così come chi fa parte di una comunità – deve avere come punto di riferimento, in ogni sua azione, in ogni sua scelta, l’interesse collettivo, il benessere di tutti e fare quanto possibile per coniugare solidarietà, efficienza e capacità di guardare al futuro. La politica, la buona politica, mette in collegamento le persone, le associazioni, il volontariato, le forze vive presenti su tutto il territorio.  Chi amministra, chi fa politica deve essere non solo onesto (cosa ovvia), ma deve volere, ed essere capace di creare, relazioni sincere, alleanze che abbiano come fine il bene comune: il bene dell’altro, e il bene di tutti; il bene vero, che può anche passare da un sacrificio, da una rinuncia, come succede tra amici.

Come Sindaco devo governare Milano. Governare non è sedersi su un trono, o su una poltrona e decidere dall’alto. E’ scendere nella città e creare relazioni positive. Certo, non basta, bisogna anche agire, fare. In effetti la parola relazione ha dentro la parola “azione”: rel + azione, cioè azione legata, azione fatta insieme, decisa e portata avanti insieme. Agire insieme fa la differenza: nelle amicizie, e anche in politica.

Don Gino e le sue organizzazioni fanno così da quarant’anni. Nella Bibbia, quaranta è un numero simbolico: è il tempo in cui maturano le cose migliori. Il popolo di Israele viaggia per quarant’anni nel deserto e arriva alla Terra promessa. Ci vuole pazienza nelle relazioni: tra la semina e il raccolto c’è un tempo di maturazione. Lo stesso accade in politica. Il tutto e subito non paga. Ci vuole un attimo – per esempio – a pagare una mazzetta. Denaro contro favori. Anche quella è una relazione, ma è una relazione disonesta, che danneggia chi lavora e opera onestamente. Chi la compie sa di agire contro la giustizia e per un personale profitto.  La politica onesta, invece, deve volere il bene di tutti.

Ma c’è un’ultima cosa da dire, forse la più importante: una relazione è buona se c’è anche la libertà. Un’amicizia, un amore, anche un rapporto tra genitori e figli o tra insegnanti e studenti, funziona se si rimane liberi. Liberi anche di lasciarsi cambiare dall’altro (in meglio, se possibile). Liberi di crescere insieme, anche scontrandosi, ma volendosi bene. La politica che funziona è quella libera, quella che ascolta, che non costringe, che fa spazio alle idee, a tutte le idee. In una parola: la democrazia.

Relazione è dunque anche operare insieme per il bene comune, in piena libertà e con il tempo che occorre alle cose migliori. Ecco la mia definizione di politica. E posso dirvi, cari ragazzi, che ho incontrato tante donne e uomini, giovani e meno giovani, impegnati in politica, a tutti i livelli, che lo fanno non per avere vantaggi o pensando a sé, ma mettendo a disposizione se stessi per gli altri. Certo, purtroppo ci sono anche i disonesti, ma nostro compito è smascherarli, isolarli e, soprattutto, non pensare, non dire che sono tutti uguali. Se qualcuno sente un interesse per la politica, abbia la forza, e anche il coraggio, di impegnarsi.  Ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di voi, di giovani liberi e capaci di stare insieme in un progetto di città e di Paese. Voi valete. Ciascuno di voi è essenziale. Se uno solo manca, c’è uno strappo nella rete. Date sempre il meglio di voi e, alla fine, vedrete che, insieme, si riesce a cambiare e a migliorare un quartiere, una città, un Paese. Nella libertà, con la democrazia, per una società più giusta.

Giuliano Pisapia