Una persona che si sente amata ama a sua volta.

Chi è in difficoltà ha bisogno di cura. Come Fondazione Don Gino Rigoldi crediamo che una persona che ama e si sente amata difficilmente rischierà la propria vita.

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Noi crediamo sia importante capire le storie che generano il bisogno di sballare come soluzione a un disagio.

I giovani sono per definizione curiosi, sfidano i pericoli e i divieti. Noi adulti dobbiamo ascoltarli e aiutarli a diventare grandi, costruire con loro una relazione di fiducia e far loro sperimentare la condivisione delle proprie difficoltà e paure: una persona che si sente amata ama a sua volta, e se si sente ascoltata impara ad ascoltare. Allora sentirà così preziosa la vita da non volerla rischiare con le droghe.

Proviamo a capire meglio la situazione!

L. frequenta il Centro Diurno Azimuth da qualche mese: ci ha raccontato come sono cambiati i suoi sogni una volta trovato chi lo ha aiutato a occuparsi di se stesso:

«Qui ho aperto gli occhi e ho iniziato a ripensarmi, si preoccupano veramente per me».

L. ha 27 anni: è arrivato al Centro Diurno Azimuth grazie alla proposta di un assistente sociale per trovare soluzione al suo problema di dipendenza.

Qui è stato aiutato a guardare alla sua vita vissuta impulsivamente e riconoscere nella sua continua ricerca di trasgressione il segnale di un disagio da mettere a fuoco e affrontare. Ha imparato a coltivare i suoi sogni e sta lavorando per  risolvere quei problemi che provocherebbero ricadute sugli stessi errori.

L. da due mesi non fa più uso di sostanze e in lui sta crescendo il desiderio di progettare da capo il suo futuro: «voglio sposarmi, lavorare sodo e in regola, prendere la patente e chissà, magari trasferirmi altrove così da mettere un punto al mio passato e iniziare a vivere non circondato dai pregiudizi».

La testimonianza di Virginia, un’educatrice di Azimuth, rivela la delicatezza e la fatica di un lavoro a contatto con chi sta attraversando un periodo di difficoltà a causa delle droghe:

«Per lavorare con le persone che hanno problemi di dipendenza bisogna costruire una relazione educativa di fiducia: è stato bellissimo scoprire come la vicinanza, lo stare insieme, il «fare insieme» diventino motore di cambiamento. Ecco perché alterniamo momenti di confronto di gruppo su temi sensibili (sostanze, identità, relazione,…) ad attività laboratoriali delle più varie: falegnameria, cucito,.. È grazie all’informalità di questi momenti che iniziano la conoscenza e la relazione: ci mettiamo quotidianamente in gioco, personalmente e professionalmente, per creare le condizioni giuste per iniziare il percorso terapeutico. Cerchiamo così di aiutare queste persone a cambiare sguardo e lettura su ciò che vivono, cercando insieme un modo diverso, personalizzato, di affrontare le situazioni. Il bello – e la fatica allo stesso tempo! – è che non esiste una ricetta in questo lavoro, ma bisogna trovare ogni giorno e con ognuno quella più efficace che varia in base al percorso, alla persona e al contesto».

Il Centro Diurno Azimuth si rivolge a consumatori di sostanze psicoattive, legali e illegali, che intendono intraprendere un percorso di cambiamento.
Offre spazi e strumenti per poter rileggere la propria esperienza di consumo e per poter modificare il proprio stile di vita attraverso l’accoglienza, il benessere, la promozione e lo sviluppo delle risorse personali e relazionali.
I percorsi trattamentali sono individualizzati, il lavoro terapeutico è principalmente basato sul gruppo come strumento educativo, come fonte di processi di conoscenza di sé e degli altri, di partecipazione attiva, di relazione, di cambiamento e di verifica.

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