Zaino-in-spalla: in cammino si cambia!

Giorgia e Viola hanno deciso di partire insieme ad Associazione BIR ODV alla scoperta del tratto tra Siena e Roma della via Francigena. Mentre sono ancora in cammino le chiamiamo in pausa pranzo: hanno molte cose da raccontarci.

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Il telefono non fa in tempo a squillare nemmeno un paio di volte che già Giorgia e Viola – due delle ragazze che hanno partecipato ai cammini estivi di Associazione BIR ODV, che noi di Fondazione sosteniamo – rispondono con voci squillanti ed entusiaste. La loro avventura è iniziata a Siena, da dove sono partite alla volta di Roma. Quando le chiamiamo sono a Capranica e si sono fermate per pranzo prima di ripartire verso Sutri, la tappa di oggi.

«Mancano “solo” 87 km a Roma, che sembrano pochi in confronto ai circa 180 km che abbiamo già fatto! Oggi è stata una delle giornate più belle dal punto di vista paesaggistico perché abbiamo camminato per la maggior parte della tappa in un noccioleto. Quando vedi così tanta bellezza ti sembra che il percorso sia un po’ meno pesante», ci racconta Viola. Viola è partita per il cammino con una motivazione forte: voler uscire dalla propria zona di comfort. «Questo è stato un anno ricco di esperienze, ma sentivo il bisogno di “alzare di più l’asticella”, come se stessi ricercando continuamente nuovi stimoli. L’idea di partire all’avventura, in un contesto nuovo e avere l’occasione di fare un’esperienza con persone che non conoscevo mi solleticava parecchio».

«Per me questi giorni di cammino sono una vera e propria scoperta, sia dal punto di vista pratico – perché attraversiamo luoghi incantevoli ogni giorno – sia dal punto di vista personale», interviene Giorgia, che ci racconta come, soprattutto post Covid-19, abbia fatto fatica a recuperare la voglia di fare che aveva prima che scoppiasse la pandemia: «Anche io ero alla ricerca di qualcosa che mi permettesse di rimettermi in gioco: voglio fare sempre tante cose, ma dopo gli anni del Covid-19 mi sono accorta che tendevo a rimandare sempre le cose, se non addirittura a non farle… Decidere di partire per il cammino – e partire davvero! – è stato quello di cui avevo bisogno: se mai inizio, mai porto a termine quello che voglio fare, no?».

A Giorgia e Viola camminare piace molto: ci raccontano come entrambe abbiano la passione per il trekking e di come, soprattutto camminare in montagna, abbia su di loro un effetto rigenerante. Di solito camminano insieme agli amici o ai familiari, ma qui, ci dicono «il contesto è diverso: cammini a fianco di persone che all’inizio non conosci e alla fine ti sembra di aver condiviso con loro tutta la vita. Secondo me durante il cammino avviene una magia», ride Giorgia. «Camminare in un contesto del genere mi permette di essere senza filtri quando parlo con le persone con cui cammino… è un po’ complicato da spiegare perché è una sensazione particolare. Vivo il cammino in questa modo che mi permette di essere sincera e dire quello che penso perché so che l’altra persona è esattamente nella mia stessa modalità di ascolto e riesce a capire tutto».

«Mi hai letto nella mente, anche io vivo l’effetto di questa “magia”!» – esplode Viola – «Mi sento proprio libera di dire qualsiasi cosa, non mi vergogno delle difficoltà che sto incontrando perché so che tutti le abbiamo e in questa occasione trovo anche persone che si fanno in quattro per aiutarmi a risolverle».

Sta per cominciare a piovere e le ragazze devono cercare un riparo e organizzare insieme a compagne e compagni il continuo della tappa di oggi per arrivare a Sutri. Prima di riagganciare Viola ci assicura che tutti hanno fatto “i compiti” che abbiamo assegnato loro prima di partire: abbiamo chiesto a ogni ragazzo e ragazza di mandarci una foto che rappresentasse il cammino per ognuna delle parole “andare”, “fermarsi” e “insieme” e di dirci cosa significassero per loro nel momento dello scatto. «Le abbiamo scelte come esemplificative di ogni tappa, in cui si comincia con l’andare, ci si ferma per le soste necessarie e si riparte con l’obiettivo di arrivare insieme alla tappa finale. Ma se voi doveste scegliere la parola che meglio descrive il vostro cammino quale scegliereste?» chiediamo loro. «Sapevo che sarebbe arrivata una domanda difficile alla fine!» ride Viola, che subito e senza dubbi sceglie la parola “percorso”: «direi che si spiega da sola. Descrive sicuramente i chilometri che ogni giorno percorriamo, ma rappresenta anche la mia evoluzione personale durante questa esperienza». Giorgia ci pensa e sceglie “arricchimento”: «Sono partita con uno zaino carico delle mie qualità migliori da mettere in gioco, ma ora torno con uno zaino ancora più pieno, arricchito da ciò che ho riscoperto di me stessa e dalla bellezza delle persone che ho incontrato».

I cammini inclusivi di Associazione BIR ODV

All’interno del progetto “Volontariato Inclusivo“, ogni anno Associazione BIR ODV organizza e promuove i Cammini Inclusivi in collaborazione con l’associazione Camminare Guarisce. Ragazzi e ragazze dai 16 anni in su trascorrono due settimane insieme e in cammino, per riscoprirsi e godere della natura con lentezza, in un’ottica comunitaria e di gruppo insieme a ragazzi con minori opportunità che vengono segnalati dai vari servizi del territorio.

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